La Scomparsa della sinistra in Europa

I lavoratori delle nazioni europee e le loro famiglie non hanno più una casa comune in quella che sotto varie denominazioni continua a considerarsi come la sinistra politica del continente. La sinistra europea è scomparsa, ha scelto di lasciare alla mercé del mercato e della concorrenza mondializzati i lavoratori di tutti i settori e di tutti i tipi: formalmente dipendenti e non, qualificati e non qualificati, a tempo e a cottimo, occupati e disoccupati, giovani e anziani. I partiti politici di questa cosiddetta sinistra danno ormai per scontato che una parte sempre più grande del mondo
del lavoro non si recherà alle urne, o appoggerà qualche confuso movimento locale o trasversale, oppure, ancora, voterà per l’estrema destra. Proprio l’emergere ed il rafforzarsi progressivo in Europa di un’estrema destra sociale, sovranista e statalista, ne disturba senza dubbio qua e là i sonni. Ci si tranquillizza tuttavia al pensiero che, all’occorrenza, una grande coalizione “democratica” sarebbe sicuramente in grado di sventare il pericolo “fascista”.
L’ordine liberale e liberista non è oggi completamente incontrastato. Non potrebbe esserlo, in Europa, con i 40 milioni di disoccupati che vi ha provocato insieme al generale peggioramento delle condizioni di vita per la maggioranza della popolazione. Ma per la prima volta nella storia del capitalismo europeo in quell’ordine ha finito di fatto per riconoscersi tutta la sinistra politica del continente, a seguito di un percorso trentennale di crescente adesione alle idee che lo sostengono e di crescente indifferenza per i suoi effetti su tutti coloro (gli “sdentati” come sembra si
diletti a chiamarli il socialista Hollande) che devonolavorare per vivere. Nel volume intendiamo ricostruire questo percorso e fare il più possibile luce sul ruolo che le vicende della sinistra hanno giocato nel determinare il degrado economico, sociale e culturale in cui versa l’Europa.
Naturalmente, “domani è un altro giorno” e come direbbe Toynbee la Storia si metterà di nuovo in movimento. Ma circa il modo in cui lo farà, la scomparsa della sinistra non concede oggi molto spazio all’ottimismo.